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LA BIODINAMICA CRANIOSACRALE COME SOSTEGNO AL FINE VITA: l’esperienza di un’operatrice, i commenti della figlia del cliente.

LA BIODINAMICA CRANIOSACRALE COME

 

SOSTEGNO AL FINE VITA:

 

l’esperienza di un’operatrice, i commenti della figlia del cliente.

ACCOMPAGNAMENTO AL MORIRE

di Laura Italiano

“Brevi sono stati i miei giorni fra voi…
ma, per quanto la morte possa nascondermi,…
io tornerò con la marea…
Sappiate dunque che tornerò dal grande silenzio…
Non dimenticate che sarò ancora tra voi…
Una breve interruzione, un momento di riposo sul vento e un’altra donna mi porterà.”

Khalil Gibran

 

Recentemente ho avuto modo di avvicinarmi, attraverso la Biodinamica Craniosacrale, ad una delle esperienze più toccanti della nostra  vita: ho avuto il privilegio di percorrere, insieme al padre di una meravigliosa amica, quel tratto del cammino che accomuna tutti noi, seppure in modo diverso, e ci conduce al morire.

Quando è stata diagnosticata la malattia, avevo già ripreso, da qualche settimana, il trattamento del cliente, che conoscevo e trattavo ciclicamente da alcuni anni.  Nelle prime sessioni, dopo il ricovero ospedaliero caratterizzato da una massiccia somministrazione di farmaci, il corpo fluido si manifestava con difficoltà: densità, rigidità, opacità sono i termini che ne descrivono la qualità al momento del rientro dall’ospedale.  Sono stati necessari alcuni incontri per orientare il sistema verso un ammorbidimento ed un approfondimento generale, durante i quali, il continuo richiamo alla linea mediana dell’operatore è stato di riferimento per  il manifestarsi di un senso di linea mediana, inizialmente inesistente, anche nel cliente. A mano a mano che il sistema si assestava più in profondità, le potenze hanno cominciato a liberarsi, concentrandosi a livello degli organi danneggiati. La sensazione era di avere, sospeso tra le mani, un vortice – centrato nelle zone compromesse dalla malattia – che assorbisse le risorse dell’intero sistema.

Dopo il secondo ricovero, motivato dalla speranza di poter adottare delle terapie maggiormente efficaci, anche se non risolutive, il cambiamento nella tipologia di lavoro è stato radicale. Sentivo il sistema completamente “esausto”, sfinito, privo di risorse proprie a cui attingere.  Accogliendo le indicazioni dei nostri insegnanti, ho provato a variare la durata e la frequenza delle sessioni, nei termini di una diminuzione della prima ed un aumento della seconda, al fine di sostenere il sistema senza stressarlo eccessivamente, ma garantendo una continuità ed una maggiore intensità nel lavoro di sostegno.

Come operatore ho sentito l’esigenza di entrare nello spazio del cuore e rimanere in quello spazio di Quiete che da esso si irradiava. La sensazione che ho avuto è che l’ascolto profondo centrato nel cuore, al di là delle parole, abbia permesso al sistema di  lasciar andare gradualmente tutto ciò che di irrisolto, a livello emotivo, ancora rimaneva. Man mano che il sistema si assestava, emergeva una qualità della Quiete sempre più profonda. La percezione di una densità nebbiosa, pesante, scura ha lasciato spazio, con il procedere delle sessioni, alla manifestazione di una luminosità diffusa, un senso di leggerezza, di chiarezza; una luminosità, una chiarezza che ritrovavo ogni qualvolta incontravo lo sguardo del cliente. Nelle ultime sessioni la Quiete irradiata dal cuore ha permeato via via l’intero spazio intorno a noi; sospesi entrambi in un oceano di silenzio, in un tempo senza tempo, siamo stati condotti verso l’accettazione serena di ciò che era. Il nostro percorso ci ha guidato all’elaborazione e all’accettazione dell’approssimarsi del momento in cui lasciare una dimensione conosciuta, per prepararsi ad accedere ad una dimensione semplicemente diversa.

Nel feedback alle sessioni il cliente rivelava di sperimentare un diffuso senso di serenità, di rilassamento e sollievo, soprattutto in termini di minor confusione mentale, maggiore lucidità, minore difficoltà a coordinare pensiero, parola e seppure in misura minore movimento. Un senso di maggiore presenza.

Credo che la famiglia abbia condiviso con me la sensazione che la profonda Quiete sperimentata durante le sessioni, superando le difficoltà soggettive del cliente, si sia semplicemente manifestata come esperienza incarnata al momento della morte; il suo trapasso ha infatti stupito il personale dell’ospedale che lo ha assistito negli ultimi momenti di vita, sottolineando la dolcezza del sereno passaggio.

Credo che le qualità di presenza, accoglienza e centratura nel cuore che caratterizzano il lavoro cranio sacrale abbiano rappresentato una chiave di accesso a quegli spazi di elaborazione e integrazione profonda nell’esperienza vissuta, che vanno ben oltre l’effettiva consapevolezza del cliente, sostenendolo e accompagnandolo nella preparazione al trapasso.

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Laura Italiano

 

Laureata in Economia. Operatrice Craniosacrale con formazione presso l’Associazione Mu –Toscana; continua ad approfondire la Biodinamica Craniosacrale con M. Shea e F. Sills. In formazione presso l’Accademia Olistica del Villaggio Globale di Bagni di Lucca, diretta dal Dott. Nitamo Federico Montecucco. Operatrice Reiki. Pratica meditazione.

 

I COMMENTI DELLA FIGLIA DEL CLIENTE

 

Come figlia che ha vissuto quotidianamente i sei mesi di malattia di mio padre, Rino, una persona conosciuta da quarantasette anni e consapevole delle caratteristiche e dei tratti di personalità che la connotavano, quello che ho potuto vivere e osservare grazie al cranio sacrale è stato qualcosa di nuovo e sorprendente.

 

Mio padre, persona attiva anzi, iperattiva, mai ammalato e con una soglia del dolore notevole, super sportivo fin da giovanissimo, con un’energia vitale incredibile, nonostante la malattia mai diagnosticata (una cirrosi che durava da più di dieci anni associata a una disfunzione dello smaltimento del ferro da parte del fegato), uomo di poche parole e di poca capacità rispetto ad un  contatto emotivo con sé e con gli altri, con una grande voglia di vivere e di fare e ben lungi da lui il fermarsi a fare i conti con la vecchiaia e con un trapasso che inevitabilmente anche lui avrebbe dovuto viversi prima o poi,  si è trovato improvvisamente a far esperienza di qualcosa che mai avrebbe immaginato: andarsene nel giro di pochi mesi all’età di 74 anni.

 

Ho detto questo per far capire ciò che dirò rispetto a quello che ho potuto osservare vedendolo vivere questa sua ultima esperienza terrena.

 

Quando un anno fa Rino è diventato tutto giallo ed è andato in pronto soccorso, mai avrebbe immaginato che sarebbe stato l’inizio della sua fine terrena.

Fin da subito il suo pensiero è stato quello che sarebbe uscito da quella situazione e avrebbe potuto godersi la vita da pensionato come da poco aveva iniziato a fare.

Nel vederlo accettare tutte le cure propostegli e l’attenzione a seguire tutte le indicazioni mediche ed alimentari che gli furono date nonché i discorsi fatti ai suoi amici sulla speranza a guarire, posso dedurre che non si stesse preparando a lasciare ciò che aveva di concreto ed affettivo, ne’ tantomeno  al suo trapasso.

 

Ciò che mi stupiva però era una sorta di accettazione ed attesa nell’aspettare le sessioni di cranio fatte da Laura e la rilassatezza e serenità con cui usciva da quelle sessioni.

 

Coerente col suo parlar poco, i commenti erano sempre esigui ma quelle poche parole dette raccontavano un vissuto di serenità, di pace, di quiete… Una Quiete che capivo poi, nel condividere ciò che Laura aveva vissuto e sentito, durante la sessione con lui.

 

Anche quando era diventato palese che era giunto alla fine di questa vita, direttamente sul letto ha accolto sempre le sessioni di Laura, l’ultima qualche giorno prima del trapasso.

 

L’idea e la sensazione che ho avuto è stata che razionalmente lui non volesse prepararsi o semplicemente non ce la facesse a prepararsi alla morte ma… il suo sistema, la sua anima e il suo spirito attraverso la Biodinamica Cranioscrale lo stessero facendo e alla fine fossero giunti, pronti e preparati, a questa partenza.

Non c’era rabbia, opposizione, attaccamento, neppure i forti dolori allo stomaco dell’ultimo giorno avevano turbato il suo volto e i suoi occhi ancora vivi.

 

Ciò che mi rimane molto presente come ricordo è il vedere in lui contemporaneamente la forza vitale che sprigionava dai suoi occhi e la Quiete che lo avvolgeva, come una sorta di dimensione “altra” in cui lui e noi ci trovavamo nello stargli vicino.

 

Credo le parole di Daniel Meurois – “Lo Spirito è così vasto che cerca se stesso attraverso l’Anima, e l’Anima non sa che fare se non può fondarsi sul Corpo. E’ per mezzo di esso che l’Anima ritrova la sua via per lo Spirito. E tuttavia, lo Spirito non è la sua destinazione, ma è la strada stessa…” – esprimano ciò che ho visto, che ho percepito, che ho vissuto in questa esperienza dove la Biodinamica Cranisacrale ha fatto sì che lo Spirito trovasse gentilmente e delicatamente la sua strada.

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Paola Pecorari, Cordenons (Pn), Pedagogista, consulente educatica, formatrice; operatrice craniocascrale dal 2011, formatasi presso l’Associazione Mu.

 

 

 

 

 

Il crepuscolo della vita

LUCCA, 30 settembre – 4 ottobre 2015

Corso avanzato in Biodinamica Craniosacrale dedicato al sostegno che i principi biodinamici offrono all’individuo e ai suoi famigliari e amici negli ultimi anni di vita, nel decorso di malattie terminali e nel passaggio verso la morte.

con Bhadrena C. Tschumi Gemin e Kavi Gemin

 

Maggiori informazioni nella sezione eventi del sito.

Per iscrizioni contattaci! J

 

 

 

 

 

ICSB, International Institute for Craniosacral Balancing®                                 Associazione Culturale MU

Collaborazione tra ICSB e Associazione Culturale MU

 

Il crepuscolo della vita

30 settembre – 4 ottobre 2015

 

Corso avanzato in Biodinamica Craniosacrale

con Bhadrena C. Tschumi Gemin e Kavi Gemin

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Questo corso avanzato è dedicato al sostegno che i principi biodinamici offrono all’individuo e ai suoi famigliari e amici negli ultimi anni di vita, nel decorso di malattie terminali e nel passaggio verso la morte

 

Contenuti

Accedere alle forze di salute, anche nelle circostanze più difficili

Essere presenti con la persona morente

Temi specifici dell’età avanzata

Il rapporto con i famigliari

Lo stato interiore dell’operatore

Accompagnare durante la transizione

 

“È la transizione che è difficile”

Isaac Asimov

 

 

 

La Biodinamica è basata sul riconoscimento delle forze vitali espresse attraverso la materia. Il lavoro è impostato sulla comprensione e la cooperazione con le leggi della Natura, per supportare l’armonia dell’intero e permettere alla salute di orchestrare le funzioni del corpo.

 

La sofferenza è parte della condizione umana, nella nostra pratica ci impegniamo a mantenere l’orientamento alla salute e verso l’intelligenza intrinseca del corpo anche nelle situazioni più difficili e dolorose.

 

Quando siamo di fronte alle grandi sfide della vita, come malattie degenerative e terminali, senilità e vecchiaia, l’inevitabile transizione verso la morte, siamo confrontati con l’impermanenza del corpo.

Questi sono i momenti in cui la biodinamica veramente risplende (può portare luce e sollievo).

 

L’operatore in biodinamica usa il tocco per contattare la salute, e per ripristinare l’unità della persona. L’interezza porta guarigione. Una persona può essere all’ultimo stadio della malattia eppure raggiungere una guarigione. Può conquistare uno stato di armonia e di contatto con la salute, sebbene il corpo stia degenerando verso la morte.

Ê possibile pensare che una persona possa morire in interezza, armonia, pace e in uno spazio di bellezza, anziché a pezzi e nella sofferenza?

 

In questo corso presteremo particolare attenzione a una delle transizioni più importanti, la morte.

Rivolgersi alle forze di salute sempre presenti, permette di riconoscere stati di quiete e di presenza che ci collegano a forze divine, per ricordarci che l’individuo non è solo il proprio corpo, ma qualcosa di più.

 

La marea, presente prima della nascita, ci ha accompagnati durante tutta la vita, ed è presente dopo la morte.

 

 Informazioni

Il corso è in parte in inglese con traduzione in italiano, in parte in italiano.

 

Date: 30 settembre – 4 ottobre, 2015

Lugo, immerso nella natura e nel silenzio: Il corso è residenziale

Convento di San Cerbone, Massa Pisana, Lucca

www.conventionbureaulu.it/index.php/congressi/convento-di-san-cerbone

 

Insegnanti: Kavi Gemin, MT, RCST®, BCST, SEP, Osteopath

Bhadrena C. Tschumi Gemin, MA, RCST®, BCST, SEP

 

Ore certificate: 38

Inizio:          mercoledì 30 settembre, ore 10,00
(informarci se arrivi il giorno prima)

Fine:                                                                  con il pranzo della domenica 5 ottobre

 

 

Pre-requisiti:          Completamento di un corso di base in disciplina CS

 

Informazioni sul corso:                                     ICSB® e Associazione Culturale MU

Informazioni su vitto e alloggio:                          Associazione Culturale MU
Iscrizione corso e prenotazione camera:            
Associazione Culturale MU

 

Indirizzi:

Associazione Culturale Mu                                     Via Diaz 225 – 55100 Lucca

Tel. 333-4862234  + 39 (0)583-570830
e-mail: info@muassociazione.it

www.craniosacral-training.it

 

ICSB, International Institute for Craniosacral Balancing®

Ländlistr. 119, CH-3047 Bremgarten, Switzerland

e-mail: info@craniosacral.eu

www.craniosacral.eu

 

 

Corso a numero chiuso.